domenica 18 aprile 2010

Intervista a (...) Heidenpergher, Grigno

Intervista effettuata in Valsugana orientale nel corso di una ricognizione alla ricerca del vecchio confine fra regno d'Italia e impero austro-ungarico, il 17 agosto 1999.

Intervista a (...) Heidenpergher, nato nel 1924 a Grigno (TN), dove risiede.
Nastro 1999/2 - Lato A

[...] Facevano i fruttivendoli, venivano da Bassano. Venivano su a prendere legna con delle "bare" (carrette a 2 grandi ruote) e portavano giù legna, portavano via fieno e noi li chiamavamo i italiani, e loro ci chiamavano crucchi, perché eravamo sotto l'Austria. Anche il mio cognome è tedesco: Heidenpergher, perché i miei antenati venivano da là. 
Ai tempi di Mussolini, quelli che avevano lavoro statale e che avevano un cognome tedesco: «O cambiare il cognome o via dal lavoro». 
Dei miei parenti, uno era in ferrovia e un altro nella Finanza e hanno dovuto cambiare il cognome. I nostri genitori, che erano contadini, sono stati chiamati in comune, dal segretario, dal podestà come allora dicevano ... come adesso c'è il sindaco allora c'era il podestà. In comune hanno detto ai miei: «Dovete cambiare cognome», ma loro gli hanno risposto: «No, siamo nati con questo cognome e moriamo con questo cognome». Gli altri che invece lavoravano sotto lo stato hanno dovuto accettare e a uno gli hanno messo il cognome Moncalvo e a un altro Pascoli.
Qua a Grigno adesso ci saranno 1200-1500 abitanti. Nessuno ci vuole stare, è duro lavorare, ma una volta si adattavano (a lavorare la terra), come mi adatto io. Una volta si viveva con la terra e con i bachi da seta. I bachi da seta li tenevano ogni famiglia, giù nella campagna. Per ogni campo c'erano 25 piante di gelso, perché i bachi vivono con la foglia.
Per quanto riguarda il tabacco, qua a Grigno non c'era produzione, c'era solo qualche famiglia che lo teneva per sè. Anche noi lo facevamo, nascosto nei campi di sorgo. 
Il tabacco era giù per la Valstagna, già in territorio italiano, e infatti da là lo portavano di contrabbando: «tabaco da tródi» noi lo chiamavamo. C'era contrabbando.
Contrabbando che partiva anche da qua. C'era una famiglia che aveva tre quattro muli e si portava su in Barricata, sull'Altipiano e portavano giù zucchero e tabacco. Questo avveniva prima della guerra quando ancora c'era l'Austria, perché poi questa famiglia si prese un mulino.


Sono stato anch'io a Treviso, da un botanico, quando avevo mal di schiena. Ora non ne ricordo il nome, poi sono stato anche a Abano e Montegrotto, sempre per la schiena e là parlando con altri che si curavano, ho visto che quel personaggio di Treviso era conosciuto anche là, perché veniva a fare il mercato a Abano e a vendere i suoi prodotti contro i dolori...


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